Generalità

La frutta secca è ottenuta dalla rimozione, naturale o forzata, dell'acqua originariamente presente nel frutto. Un metodo naturale per ottenere la frutta secca è quello di esporla al sole. Si fa risalire al 4° Millennio B.C. - in Mesopotamia - le prime prove del consumo della frutta secca, preziosa fonte di valori nutritivi, di gradevole sapore e sopratutto di lunga conservazione.

Al giorno d'oggi, il consumo di frutta secca è assai diffuso anche se tradizionalmente concentrato nel periodo delle feste natalizie e più generalmente nel periodo invernale. I frutti secchi più comuni sono l'uva passa, prugne, fichi, albicocche, mele, mandorle, noci e Nocciole. Di alcuni di essi si ottengono preparati per bevande o canditi usati come ingredienti nella preparazione di dolci.

La frutta secca conserva la maggior parte dei valori nutrizionali della frutta fresca. Gli specifici nutrienti dei frutti secchi reflettono quelli della frutta da cui si ottengono. In generale, tutta la frutta secca fornisce nutrienti essenziali e una serie di ingredienti di salute protettiva e bioattiva che, in altri termini aiutano a ridurre i rischi di malattie croniche oltre ad arricchire la qualità della dieta.

Classificazione e descrizione biologica

I vari tipi di frutta secca sono accumunati da un elevato potere energetico. La disidratazione dei cibi permette infatti di concentrarne le sostanze nutritive, ottenendo, a parità di peso, un prodotto particolarmente ricco in nutrienti.

Sebbene quasi tutta la frutta fresca si possa essiccare, l'immaginario comune identifica in questa categoria soltanto gli alimenti più ricchi di grassi, quali le nocciole, i pinoli, le arachidi, le mandorle, i pistacchi e le noci. Oltre a condividere la ricchezza in lipidi, questo tipo di frutta secca si caratterizza per un discreto contenuto proteico, vitaminico e minerale.

La frutta secca si può suddividere in due categorie: glucidica, quindi ricca di zuccheri e povera di grassi (come albicocche, mele, uva, datteri, prugne, fichi, ecc.), nota come frutta secca non oleosa - disidratata o candita; lipidica, ricca di grassi e, viceversa, povera di zuccheri (come arachidi, mandorle, nocciole, noci, pinoli, pistacchi).

Elementi chimici

Generalmente ricca di proteine e particolarmente energetica, la frutta secca oleosa rappresenta un alimento fondamentale nella dieta di vegetariani e sportivi. Grazie alla ricchezza in fibre e all'ottimo contenuto di acidi grassi mono e polinsaturi (presenti soprattutto nelle noci), la frutta secca esercita un'azione protettiva nei confronti delle cosiddette malattie del benessere (diabete, ipercolesterolemia ed obesità ). A seguire una tabella riassuntiva dei componenti principali della frutta secca più comune (gli arachidi sono un seme ma viene ricompreso nella categoria).

Proprietà

Le mandorle, le noci e le nocciole contengono, in diversa misura, gli acidi grassi insaturi Omega3 e Omega6 che aiutano a controllare i processi infiammatori, abbassano il livello di colesterolo quindi riducono il rischio di malattie cardiovascolari. Gli stessi poi sono ricchi di minerali, quali Potassio, Calcio, Magnesio, Fosforo (sopratutto le Mandorle), etc. Inoltre, grazie ad un buon contenuto di Vitamina E, contribuiscono al raggiungimento della quantità di antiossidanti giornaliera consigliata. I fichi secchi sono caratterizzati dal contenere più Calcio del latte, oltre al Potassio, elemento che accomuna quasi tutta la frutta secca, e che è un elemento essenziale per la salute del cuore, per prevenire l'ipertensione arteriosa e per combattere la ritenzione idrica. Insomma un tipo di alimento benefico per il nostro organismo e per la nostra salute.

In conclusione

Visti i numerosi nutrienti e sostanze benefiche per l'organismo, l'assunzione della frutta secca è altamente consigliata sia per le specifiche proprietà curative che per l'alto potere protettivo e preventivo. Il discorso vale però se il consumo sostituisce un equivalente di cibo e non in aggiunta. Questo, sia per non superare la quantità di Kcal consigliata giornaliera, che per non superare le quantità consigliate di un singolo elemento benefico, sia Vitamina o Minerale che potrebbe diventare controproducente e, infine, per mantere bilanciata ed equilibrata la dieta.