L'estratto di Aloe Vera, oggetto di questa pagina, è una sostanza catalogabile tra gli integratori alimentari.
Per la definizione e la descrizione delle proprietà nutritive degli integratori, nonchè delle tipologie e le
utilità ottenibili dell'assunzione degli stessi si rinvia alla pagina appositamente redatta, raggiungibile dal
menu principale o cliccando quì.
Prima dei moderni farmaci, l'uomo veniva curato esclusivamente con estratti provenienti dal mondo vegetale o
animale. Ancora oggi il 30% dei medicinali in commercio hanno un principio attivo estratto dalle stesse fonti.
Le case farmaceutiche a parità di efficacia del prncipio attivo, valutano se ricorrere agli ingredienti naturali
o con prodotti di laboratorio (di sintesi) effettuando una scelta principalmente di tipo economico. La moderna
medicina usa pesantemente i medicinali nella cura delle malattie soprattutto per limitarne quanto più possibile
il decorso, ma anche per una politica, per così dire, consumistica spinta dai produttori di farmaci che ne sfornano
continuamente di nuovi, magari frutto di lunghe ricerche. Il tema dell'abuso dei medicinali è sentito in alcuni
ambienti accademici e non sono state rare le critiche, anche aspre, sull'uso indiscriminato dei farmaci rispetto
ad un decorso più naturale delle malattie. Ciò sia per sviluppare le difese naturali insite nell'uomo (sistema
immunitario) che per ridurre gli effetti indesiderati associati all'uso dei farmaci (effetti collaterali). E'
forse per questo motivo che il settore della medicina alternativa riscuote un crescente interesse in larga parte
della popolazione.
Un prodotto naturale, conosciuto fin dall'antichità, è il succo estratto dalle foglie di Aloe Vera.
Dalle foglie di Aloe Vera si estrae un integratore naturale dalle presunte qualità miracolose.
Chi persegue una filosofia naturalistica senz'altro conosce le proprietà di questa pianta millenaria che
è presente in ogni sito, rivista e negozio del settore. Per tale motivo l'Aloe è stata scelta,
insieme al pesce, quale simbolo e logo del presente sito.
Le prime notizie di questa pianta risalgono a circa il 1500 A.C. le cui applicazioni medicamentose
sono riportate nel cosiddetto papiro di Ebers, conservato presso l'università di Lipsia.
Nello stesso sono elencate le proprietà salutari degli estratti di questa pianta, così come
venivano utilizzati nell'antico Egitto (risulta utilizzata anche nel processo di imbalsamazione).
In ambito botanico l'Aloe è classificata come: Aloe barbadensis Miller, (Aloe vera L.)
facente parte della famiglia delle "Aloeacee" (Liliacee).
Originaria dell'Africa tropicale, l'Aloe è possibile trovarla anche negli altri continenti.
Di essa ne esistono diverse forme (cespuglio o arbusto), ma con le comuni caratteristiche
di essere dotata di grasse (spesse) foglie verdi orlate di spine.
Come detto della famiglia delle Aloeacee esistono diverse varietà di piante, ma quelle utili,
per l'estrazione del succo di cui trattasi, sono essenzialmente due. Una avente lunghe e spesse foglie su un arbusto
alto circa 1 metro. L'altra più somigliante ad un cespuglio basso dal cui centro si dipartono foglie
verdi larghe, di forma triangoleggiante, con delle macchioline chiare (vedi foto). Entrambe producono dei fiori
somiglianti a trombette di colore variabile dal bianco-verdastro al giallo o rosso-arancio. Il tipo
ad arbusto se lasciato proliferare per lungo tempo crea delle formazioni dipendenti dallo
spazio e dall'esposizione solare disponibile. In una delle foto, si può osservare una formazione
di Aloe a semisfera nella quale il punto più alto supera i due metri di altezza.
All'interno delle foglie, sotto il rivestimento verde si trova il succo miracoloso. Si tratta di
un gel incolore e trasparente da separare accuratamente dal rivestimento in quanto quest'ultimo
produce una linfa giallastra con proprietà lassative. Le istruzioni per l'estrazione del succo parlano
di scegliere foglie da pianta adulta (sei anni) e di lavorarle al riparo dalla luce solare, limitando
l'esposizione all'aria, per evitare la perdita delle proprietà salutistiche possedute. A tale proposito,
si fa risalire agli anni '60 la scoperta del metodo per la stabilizzazione del gel che ne permette
una relativa lunga conservazione.
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Aloe Vera tipo arbusto
Aloe Vera tipo cespuglio
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Dell'uso dell'Aloe vera come medicamento da oltre 3500 anni è stato rifeito in premessa, ma
gli studi clinici, possibili con le nuove tecniche di indagine, sono di data molto più recente.
Come è noto, se una ricerca scientifica ottiene un qualche risultato apprezzabile, questa viene divulgata
alla comunità scientifica a mezzo pubblicazioni. Nelle pubblicazioni, oltre ad esporre i
risultati ottenuti, sono rese pubbliche le metodiche utilizzate per consentire a chiunque di
controllare ed eventualmente confutare le tesi che stanno alla base della ricerca mediante
la ripetizione delle indagini stesse. Le pubblicazioni più importanti sulle proprietà
medicamentose dell'Aloe Vera sono in ordine cronologico:
- 1935 - C.E. Collins - Trattamenti da bruciature e dermatiti da radiazioni
- 1936 - Wright Carrol - Trattamenti da bruciature e dermatiti da radiazioni
- 1976 - Kupchan e Karim - Proprietà antitumorali e antileucemiche
- 1985 - Yagi, Maghii - Stimolante la sintesi del DNA
- 1986 - Ghannam, Kingston - Riduzione del livello del glucosio
- 1989 - Davis, Rosenthal, Leitner - Proprietà antiinfiammatorie
- 1989 - Davis, Leitner - Miglioramento generale delle condizioni di salute
- 1990 - Ajabnoor - Riduzione del livello del glucosio
- 1990 - Fulton - Miglioramento generale delle condizioni di salute
- 1998 - Lee - Stimolazione alla formazione di nuovi vasi sanguigni nelle ferite
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Aloe Vera Proliferata
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L'elenco su riportato non è esaustivo delle ricerche e studi effettuate sull'Aloe, ma vista la
vastità dei settori salutistici coperti, si può tranquillamente affermare che la definizione
di pianta del miracolo (come è da taluni chiamata) è pienamente giustificata anche dal
punto di vista scientifico.
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